Ascoltiamo musica, sentiamo musica, facciamo musica.

Angela DeVenuto Bambini, Genitori, Musicoterapia Aprile 4, 2020 Leave a reply

Cari genitori,

Oggi desidero proporvi un primo ascolto, a cui possiamo associare alcune attività da fare coi bambini.

Vi propongo di ascoltare insieme al vostro bambino “The Cuppycake song”:

Approfittiamo di questa canzone per individuare le caratteristiche rilevanti per un ascolto fruibile da un bambino nella primissima infanzia:

  • Innanzitutto è una canzone breve. Questo significa che tiene conto della capacità del bambino di mantenere l’attenzione sul medesimo stimolo.
  • Ha una linea melodica semplice e ripetitiva. I bambini la individuano facilmente e la ripetizione, unita a brevità e simmetria della struttura, agevola l’apprendimento e l’interiorizzazione.
  • Ha un ritmo costante e concreto. La struttura ritmica è binaria, quindi rispondente a un’alternanza cara ai bambini e all’età evolutiva (i primi passi, il c’è e non c’è del cucù). La scansione del tempo è costante, un riferimento rassicurante, con accenti di battuta regolari che aiutano a dare il senso della frase (il “punto e a capo”, per intenderci). Questo consente al bambino, anche all’adulto, di non perdersi all’interno di un tempo lungo – che rischia di essere percepito come indefinito – ma di poter sentire e agire tutto il tempo in ogni tempo. Il magnifico presente, il qui e ora, della meravigliosa infanzia.

Tradotto in azione, questo significa che il bambino, insieme all’adulto che lo accompagna, potrà fare piccoli movimenti sul tempo: oscillazioni, battiti di mani o di oggetti, scambiarsi sfioramenti sul corpo con l’adulto (carezze e buffetti itineranti). A seconda dell’età e di quanto abbiamo ascoltato il brano, può verificarsi immobilità (stupore del primo ascolto), sorrisi (emozione), dondolamenti (contenimento), piccola marcia (forma semplice) o coreografia del corpo. Sarei curiosa di sapere cosa è successo a voi.

Me lo fate sapere?

  • Una riflessione anche sull’andamento del brano e sull’aspetto timbrico. Il brano è cantato da una bambina di tre anni ed è accompagnata da un suono metallofono, decisamente carillon. La velocità subisce due flessioni: infatti la bimba accellera nella parte centrale (spontaneamente) e rallenta sul finale, a mo’ di chiosa. Questo andamento, contribuisce a dare al pezzo un’atmosfera familiare e cullante. Sul finale ci sentiamo quasi sciogliere in un abbraccio o accompagnati dolcemente al rilassamento prima della nanna.

Durante i percorsi di musica 0/3 non sono solita proporre ascolti con parole, uso al contrario solo musica con l’intento di concentrare l’attenzione dei bambini sulla musica stessa. Realizzo però un’educazione all’ascolto, sostenendo il bambino nell’impiego di attitudini innate ed esercitando le risorse naturalmente a sua disposizione. I bambini arrivano tranquillamente ad ascoltare brani lunghi, di tradizione classica, popolare e jazz.

In questo caso ho pensato l’attività per la diade genitore-figlio, scegliendo la possibilità per l’adulto di metterci un contenuto in più. A seconda dell’età del bambino infatti, possiamo:

  • ascoltare il brano stando in silenzio, lasciando lo spazio ai sensi e agli scambi emozionali
  • cantare la canzone per il bambino
  • ascoltare il brano mentre il bambino si cimenta nel cantare la canzone così come la sente
  • inventare delle parole per i nostri bambini, trasformando questo ascolto nell’occasione di una narrazione affettiva – se non una vera e propria dichiarazione d’amore ai nostri figli
  • inserire parole del bambino o versi suoi
  • può essere una storia o un non-sense.

L’importante sarà averlo fatto insieme. Avrà un senso per voi, per il contesto affettivo e relazionale in cui l’avete creato.

Questo può essere un modo diretto per rendere vostra la canzone e rivisitarla in modo personale, attribuendole un ruolo esplicito nella storia con il vostro bambino.

La musica ha un potere evocativo potente. Immaginate che questa canzone rielaborata e vissuta insieme avrà la potenzialità in futuro di rievocare un momento importante e restituirlo intatto come risorsa affettiva importante.

Su YouTube potete trovare diverse versioni della canzone (con filmati, con disegni, con il testo, ecc.). Io trovo interessante quella della registrazione della bambina, nel link sopra, anche perchè ai bambini piace vedere altri bambini. Scegliete quella che più vi piace. Ricordiamo però che vogliamo allontanarci dal dispositivo ed entrare in una dimensione relazionale e affettiva creativa, dove il canale principale sarà quello musicale e il contenitore forte è la relazione col vostro bambino. In seguito potrete cantare la canzone e portarla con voi ovunque. Sconnessi dal dispositivo ma connessi al vostro bambino.


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