Author Archives: Angela DeVenuto

Musica 5-6

Angela DeVenuto Bambini, Educazione, Musica Ottobre 10, 2022 Leave a reply

Nella fascia 5-6, il bambino è invitato a manipolare tutti gli oggetti musicali che ha assimilato fin qui, a continuare ad apprenderne di nuovi e a farne strumenti espressivi belli e gratificanti. Come? Lo guidiamo nell’esperienza della musica formale: ovvero diamo un’organizzazione ai suoni che rendono una struttura musicale. In questa fase, avviamo un linguaggio propriamente musicale, distinguiamo i parametri della musica, lavoriamo espressamente su ritmo, melodia, armonia, canto e strumento.

Musica 3-5

Angela DeVenuto Bambini, Educazione, Genitori, Musica Ottobre 10, 2022 Leave a reply

I bambini amano imparare, vogliono crescere, sono proiettati verso l’età successiva desiderosi di autonomia e scoperta.

Perché? Perché sanno, profondamente lo sentono, di avere tantissimo da fare e da dire: hanno una ricerca personale, un appuntamento immancabile con se stessi e con l’altro là fuori. Assistiamo alla forte spinta ad andare, prendere, fare, toccare.

Il dialogo sonoro-musicale diviene ora oggetto, strumento di espressione, apprendimento, comunicazione ed espansione del pensiero del corpo e della mente.

Corpo, pensiero, sensazioni ed emozioni sono istanze indissolubili in un bambino più che mai. Quindi il crescendo musicale avrà una connotazione spiccatamente motoria, rispondendo alla fase evolutiva psicofisica di questa epoca, con obiettivi di coordinazione e individuazione nello spazio e nel tempo.

Musica 0-3

Angela DeVenuto Bambini, Educazione, Genitori, Musica, Pensiero Ottobre 10, 2022 Leave a reply

Nella fascia 0-3 siamo nella meravigliosa bolla sonoro-musicale che è tutta un canto d’amore fra mamma e bambino.

Lo scambio è fitto e denso di tenera scoperta. Il bambino si manifesta, risponde ai dolci solleciti della mamma e fa esperienza di sé e delle proprie capacità di contattare l’altro. Che in questo caso è portatrice magnifica di tutto il suo mondo.

Nell’ascolto attento e consapevole, la mamma restituisce al suo bambino le infinite possibilità innate che possiede e ha la possibilità di esserne testimone commossa e partecipe: momento dopo momento l’adulto incontra la persona che il bambino è.

Il percorso di crescita di un bambino (e dell’adulto) è una ricerca, personale e libera, un continuo divenire ricco e promettente.

Il compito dell’adulto è sostenere questa ricerca acquisendo gli strumenti necessari per sostenere e promuovere la personalità del bambino.

Vale la pena ricordarlo: parlo di mamma, perché spesso è la figura affettiva di riferimento di un bambino piccolo. Ciò non toglie che il bambino sia accompagnato e sostenuto da altre figure che siano presenti e affettivamente importanti nella sua quotidianità, come il padre o un nonno/a o altra figura primaria nel caso di specie. Ho incontrato diversi padri e nonni nel fare musica coi bambini!

Musica 0-6

Angela DeVenuto Bambini, Educazione, Genitori, Musica, Musicoterapia, Pensiero Ottobre 10, 2022 Leave a reply

Ascoltare e fare musica distende corpo e mente.

Attiva connessioni neuronali.

Attiva il corpo, lo interroga dolcemente facendolo risuonare. Lo raggiunge ovunque: col suono stesso o col pensiero di quel suono ascoltato.

Stimola pensieri, ricordi, immagini, creazioni.

Sollecita lo sguardo interiore.

Alimenta dialoghi intra ed extra personali.

Supera gli ostacoli della mente, poggiando su una sintassi pre-verbale e amodale.

Esprime sempre verità.

Questo significa che in musica possiamo sentirci liberi, di essere, di cambiare, di andare e tornare, di usare tutti i nostri sensi come ci è più naturale.

 

Adesso. Puoi immaginare cosa significhi farlo nella primissima infanzia?

Il bambino è fatto di musica, vive in maniera totalmente amodale, già in epoca intra-uterina:

suoni colori odori sensazioni movimenti, sono tutte manifestazioni del suo essere unico e complesso, un’emozione pulsante e intelligente.

 

Attraverso la percezione amodale il bambino entra in contatto col mondo e alla stessa stregua si esprime.

I sensi veicolano emozioni e dunque questi passaggi di suono, luce, movimento, sono transazioni relazionali.

Il suono contiene in sé un paradigma di movimento, di una distanza agita, di un sentire vissuto.

Nel fare e ascoltare musica, lavoriamo primariamente sulla possibilità di auto percepirci, esprimerci e entrare in relazione con l’altro.

baby talk to me

Angela DeVenuto Bambini, Educazione, Genitori Ottobre 8, 2022 Leave a reply

Viene comunemente definito Baby Talk (ma anche motherese, parentese, mammese ecc.). E’ la lingua che tutti conosciamo, che non conosce confini e che ci permette di comunicare globalmente. Ben prima, meglio e a scanso di equivoci delle parole!

Una lingua universale, dunque: ovunque, in qualunque territorio e cultura, ci rivolgiamo ai bambini con un linguaggio che ha caratteristiche di musicalità. Vocali allungate, doppie enfatizzate, picchi di tono (acuto, ma non solo), ripetizioni che formano un ritornello.

Diversi studi e ricerche, confermano che il cosiddetto Baby Talk aiuta a sviluppare competenze ai bambini, trasmette serenità, apre canali di comunicazione e conoscenza, avvicina affettivamente, ci inscrive in una diade prima e in una comunità poi.

Perché? Una prima semplice risposta sta nel fatto che in questo “modo” di parlare si contatta tutta l’ampiezza vocale, la voce parlata si arricchisce di melodia e trasforma l’atto fonatorio in una voce che esprime una viva essenza.

Questo potrebbe spiegare, se proprio ci servisse un perché… L’umana e universale attitudine musicale.

VICINI DA LONTANO

Cari bambini, oggi vi propongo una favola. Questa favola parla di amicizia e di un sentimento di unione che sfida le distanze. Ma a questo proposito, conosco una canzone che parla del vento, un vento sottile che sconfina e ci sa portare gioia. La conoscete? Allora facciamo così: mamma vi legge la storia e insieme ascoltate la canzone!

ISOLE BALENA

C’era una volta, e c’è ancora, un’isola speciale che si trova nell’oceano Atlantico.

Osservando su una mappa si vedono minuscoli puntini che indicano le Azzorre: più che isole sembrano una formazione di cetacei sperduti: uno che salta su flutti e correnti, uno che sfiata in mezzo ai venti, uno a pelo d’acqua, un altro sommerso ma con ancora la pinna fuori a salutare… E di tutti i puntini, l’isola di Pico è quella che per forma evoca di più una balena in emersione. Ecco, su questa balena vive Madalena… 

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Perchè facciamo musica coi bambini?

Angela DeVenuto Bambini, Educazione, Genitori, Musicoterapia Aprile 4, 2020 Leave a reply

Perchè facciamo musica coi bambini? La musica è fatta di tempo e spazio. Un tempo circolare, che ci porta a procedere liberamente grazie al coinvolgimento dei nostri pensieri e vissuti, richiamando esperienze e creando scenari nuovi. Uno spazio profondo, in cui ci muoviamo coinvolgendo tutto il corpo in una gamma di infinite variazioni e sensazioni.

La musica, a fronte di un codice relativamente semplice, quale è il linguaggio formale musicale, consente l’espressione dei propri contenuti in maniera libera accessibile a tutti. Il bambino – e così dovrebbe essere anche per l’adulto – assorbe la musica in maniera globale. Ascolta in maniera immersiva, multimodale, col corpo e la mente, mettendo in gioco affettività e costrutti cognitivi.

La musica nutre e allena un’importante risorsa: il simbolico, un repertorio vasto e culturalmente fondante la cui assimilazione comprende un importante processo di significazione e identificazione.

Attraverso la pratica musicale, il bambino cresce nel linguaggio, nel pensiero, nell’immaginazione e creatività, nella relazione. Nel fare musica , stimoliamo l’affiorare delle emozioni e la loro espressione. Nel fare musica insieme garantiamo un momento di socialità di valore – il tanto ambito tempo di qualità – in quanto esortiamo l’espressione e la condivisione, il confronto e la comprensione, dando spazio a individuo e collettività.

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Angela DeVenuto Web Design Gennaio 7, 2020 Leave a reply

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Il tempo nuovo.

Angela DeVenuto Musicoterapia, Pensiero Giugno 11, 2019 Leave a reply

Restiamo a casa”. Sarà difficile in futuro non associare questa frase al momento di restrizioni che abbiamo vissuto durante la pandemia. E ricorderemo, genitori e figli, che abbiamo abitato insieme lo spazio e il tempo della casa con una nuova consapevolezza.

In quei giorni diversi, abbiamo toccato con mano le forme liquide e cangianti dello spazio-tempo.

Sfruttando a pieno ogni angolo della casa coi nostri bambini, abitiamo con maggiore consapevolezza e intenzione. Sviluppiamo gratitudine verso le capacità trasformative e accoglienti del pavimento, della nicchia del letto, del rifugio sotto il tavolo e dell’outdoor del balcone. Troviamo risorse in ogni utensile e materiale di lavoro o artistico. Abbiamo fatto tesoro di tutto questo. Vero?

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